In occasione di Live Wine, evento tenutosi dal 3 al 5 Marzo al Palazzo del Ghiaccio a Milano, ho avuto la fortuna di conoscere Francesco Fenech. Un personaggio.
Come si può ben capire dalla foto, è un tipo affabile, uno di quelli in grado di trasmetterti in pochissimo tempo il suo amore e la sua passione per la vigna e per la vita di campagna.
Tra la folla di amatori, addetti ai lavori e produttori che lo assalivano per avere un assaggio del suo nettare, provo a estorcergli informazioni utili a capire il perché della sua notorietà.
Gli chiedo subito qual è il suo cavallo di battaglia, lui mi sorride e prende in mano la bottiglia di Passito che vedete in foto e me ne versa un bicchiere.
Di passiti ne ho assaggiati tanti quindi non avrei dovuto dimostrare segni di sbalordimento ma così non è stato.
Al visivo mi ritrovo nel bicchiere un ambrato luminoso, limpido e senza particelle in sospensione.
All’olfatto un bouquet ampio con note di albicocca matura, uva passa, fichi e miele con un finale minerale. Una vera bomba per il mio nasone; intenso, complesso e decisamente elegante.
Lo metto in bocca ed è qui che continua la sinfonia, le note percepite all’olfatto si riconfermano, morbidezze che prevalgono ma anche sapidità e freschezza si fanno sentire dando quindi equilibrio e armonia .
La particolarità di questo passito sono le correnti che riversano su Salina (isola appartenente all’arcipelago delle isole Eolie), la vicinanza dal mare e il terreno misto vulcanico e sabbioso. Un mix di caratteristiche che fanno si che il vino sia unico, insomma, un passito come quello di Francesco non lo si dimentica, peccato che ne produca solo 3000 bottiglie all’anno.
#Gio