PIER PAOLO SPINAZZE’: LO STREETARTIST CHE SI PRENDE CURA DELLA CITTA’

Yangon, Myanmar, 40 gradi Celsius, in salsa di rumore meccanico del condizionatore. Dopo un tentativo fallito a Magway per le scarse potenzialità del Wi-fi, riesco a intervistare Pier “staccato” Paolo Spinazzé, street artist classe ’82 nato a Vittorio Veneto. Diplomato al liceo artistico e laureato in Disegno industriale, Pier Paolo ci tiene fin da subito a distanziarsi dai suoi colleghi della strada, i writers, evidenziando la differenza tra il lettering e la sua arte figurativa. Durante la sua carriera è riuscito a creare tre progetti artistici differenti: DEER, ILPIER, CIBO che porta avanti parallelamente. Tre identità sotto un unico personaggio che ha saputo approfondire ed implementare.

“Ho incominciato alle scuole medie a dipingere muri, i miei amici facevano lettering mentre io rappresentavo robot. Sono stato influenzato dai cartoni animati come Neon Genesis Evangelion e dai robot della tv degli anni ’50.  Nel corso degli anni ho aggiunto sempre più dettagli e ho approfondito lo studio dei colori, DEER è stato il mio primo progetto artistico e che tutt’ora porto avanti”

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Uno dei numerosi Robot realizzati da DEER

Incomincia con il nome DEER realizzando robot di diversi colori e forme intorno al lettering dei suoi compagni. Aborra il colore rosa per i suoi robot e non è un graffittaro, ma si diverte a sperimentare differenti cromature vicino alle tag. Dopo gli studi universitari Pier Paolo crea ILPIER; in questo progetto lo street artist utilizza forme geometriche prendendo spunto dagli studi per decorare le moschee. Questo complesso di pentagoni incastrati veniva utilizzato dagli arabi per rappresentare la perfezione del creato. ILPIER invece, realizza opere su grandi superfici dove si sbizzarrisce con forme geometriche facendosi guidare da semplici regole paragonabili all’improvvisazione musicale. Il risultato è una jam session di colori e forme geometriche in un rigore assoluto.[Cairo Tiling per Veronafiere SpA 700 mq] 

“Lavoravo come grafico e designer con contratti brevi. Tanto vale essere povero e indipendente che povero in mano di altri.”

Nel 2013 decide di mettersi in proprio realizzando opere per decorare i muri di scuole, aziende o grossi capannoni. Dipinge su grosse superfici coprendo il grigio con differenti colori e forme. Uno dei più grandi lavori è ad Apo Scaligiera a Zevio dove Pier Paolo, sotto le vesti di CIBO, ha rappresentato i territori della bassa veronese attraverso i differenti prodotti gastronomici su una superficie di 1100 metri quadri.

L'immagine può contenere: erba e spazio all'aperto

Il murales realizzato dallo street writer Cibo nello stabilimento di APO Scaligera

“CIBO nasce per scherzo cercando accostamenti cromatici da abbinare ai vivaci colori dei miei amici. Sono cresciuto con dei nonni che facevano i contadini e ho lavorato in cucina e osteria per anni. La mia passione per l’enogastronomia nasce quando ho collaborato con la rivista Sapori D’Italia scoprendo la cultura, la passione e la ricerca che si cela dietro ogni prodotto.”

CIBO sta riscuotendo un particolare successo nella provincia di Verona attirando l’attenzione di molti committenti che variano tra privati e pubblici. Asparagi, capresi e sarde in saor decorano le facciate di stabilimenti commerciali, scuole e posti abbandonati. I prodotti gastronomici gli permettono una vasta gamma di scelte cromatiche per creare e unire fra loro i vari abbinamenti, e raccontare delle storie.

L'immagine può contenere: cielo e spazio all'aperto

Il murales di Cibo Sarde in saor

“Il mestiere dell’artista di strada ti porta a strutturarti eticamente, diventi parte della città, e ti vien naturale prendertene cura, anche solo per seguire l’estetica. Ci tengo a cancellare i messaggi di odio e di degrado, dalle scritte “ti amo” alle croci celtiche. È la mia etica che mi impone di fare questo. Io vivo in un museo a cielo aperto dove la street art è una forma per sentirsi vivi e di comunicare sia le mie idee, ma anche di farmi da catalizzatore delle idee dei miei concittadini, sempre seguendo il mio stile.”

Non solo attraverso commissioni, ma anche per svago, CIBO dipinge strutture abbandonate o copre le scritte ingiuriose soprattutto nelle zone rurali [video-assaggio]. Infatti nelle campagne veronesi si possono ammirare molti suoi lavori che ha deciso di regalare ai comuni o al signor vattelapesca di turno ricevendo in cambio inviti a pranzi o cene. Se poi le sue opere vengono imbrattate, semplicemente aggiunge condimenti per coprire nuovamente la scritta, trovando modi sempre divertenti per trasformare l’odio in sapore e risate, “Da artista rispondo con l’arte e per me è tutta una performance divertentissima [pivelli]”. Questo la dice lunga sul suo ego e sulla sua maestria nel giostrare colori, forme e sfruttare la stupidità di taluni.

“Posso affrontare temi pesanti utilizzando un linguaggio digeribile a tutti, ma mai insipido”

Assaggialo.

 

 

 

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