Davanti a uno spritz, ho avuto il piacere di intervistare i Pharmakos, o meglio, due degli otto componenti di questo gruppo tutt’altro che ordinario: Costantino Vecchi e Tommaso Sartori. I Pharmakos hanno uno stile tutto loro e nell’arco di nove anni c’è chi si è aggiunto e chi invece ha lasciato. Nonostante ciò la band è riuscita a mantere la propria essenza e a essere resiliente ai mutamenti del settore musicale in cui le “live bands” non sono più così acclamate.
“La città di Venezia non si è sottratta a questo mutamento; è un ambiente molto complesso dove diventa sempre più difficile vivere della propria musica.”
I Pharmakos, emergono nella scena veneziana una decina di anni fa, sono liceali tra i 15 e 16 anni che si divertono a suonare cover Ska. Nel 2009 è stato eseguito a Cannaregio, nella sala san Leonardo, il primo concerto dove, tra una cover e l’altra, la band ha presentato la sua prima composizione intitolata ‘Corrado di Marburgo’. Tra il 2010 e il 2012 la band diventa più stabile e riesce a esibirsi con continuità a livello locale e a preparare una demo di 5 canzoni: “All Original Style Massive International Skamba”.
Copertina della prima demo della band veneziana Pharmakos
Ridendo, mi confidano che di bello c’era solamente il titolo. Ma a quanto pare non era così male, nel 2012 infatti vincono il ‘Mestre Growing’ contest. Da questa vittoria i Pharmakos vengono per la prima volta riconosciuti ufficialmente per la loro stupefacente abilità di portare sul palco, in modo creativo e divertente, una combinazione di generi e lingue più unica che rara. Nel 2013 arrivano a suonare al Venice Sunsplash, spin-off del celebre evento spagnolo Rototom, dove ogni anno i migliori cantanti raggae si esibiscono, e al Wintersplash, insieme ai Mellow Mood e Mr. Vegas, famosi nella scena del raggae internazionale.
Nonostante i Pharmakos orbitino attorno a questo genere musicale, durante i loro concerti propongono elementi di diversi stili, senza escluderne nessuno. Ed è proprio a questo punto che, un po’ imbarazzata, confesso a Costantino e Tommaso di aver avuto un po’ di difficoltà a capire chi fossero i Pharmakos. “Non ti preoccupare, anche per noi è difficile inquadrarci”. È così che Tommaso mi rassicura, ma mi rendo subito conto della futilità del mio commento, e in silenzio gli lascio raccontare cosa pensasse del gruppo prima ancora di diventarne parte.
“Quando ho iniziato a suonare con loro, la cosa che apprezzavo di più della band era il fatto che suonassero un po’ di tutto. Lo considero un punto di forza perchè è molto originale. Tra di noi abbiamo gusti diversi ed è il bello sta anche nel prendere un po’ da ognuno”
In seguito mi hanno raccontato anche l’altra faccia della medaglia: suonare brani così diversi può essere una carta a favore quando si è un gruppo già affermato dove hai la libertà di fare quello che vuoi, ma per essere agli inizi può essere anche un fattore che ti rema contro.
“Per fortuna ci siamo sempre riusciti ad infilare nel filone reggae e ska, ma a volte ci siamo sentiti un po’ dei pesci fuor d’acqua”.
Grazie alle vittorie di vari contest musicali, i Pharmakos sono riusciti a incidere il loro primo album, Pan Paniscus (2014), finanziato dalla casa discografica Controcorrente e registrato nell studio “Mud Sound Studio”.
“La registrazione del primo disco è stata un’esperienza molto formativa, un momento di crescita sia dal punto di vista professionale che da quello umano. All’inizio è stata dura registrare in studio, perchè mette a nudo tutti i difetti che hai a livello tecnico, strumentale e vocale. E’ stato un processo molto lungo ma abbiamo imparato molto”.
Copertina del tour per la presentazione dell’album Pan-Paniscus (2014)
Quest’album di esordio della band veneziana racchiude l’essenza e la bravura con cui i numerosi componenti riescono in modo istintivo a padroneggiare diversi ritmi e stili musicali non solo in Italiano ma anche in Spagnolo, Inglese e patois. Dopo il debutto di Pan Paniscus, le date diventavano sempre più frequenti, iniziando anche una collaborazione con vari artisti musicali come Rastasnob e Steve Giant, e mini-tourne’ musicali fuori dal Veneto. Nel 2016 passano la selezione per il Rototom Sunsplash festival, dove hanno suonato sul second stage. I giudici del Rototom elogiano il gruppo descrivendoli ‘molto divertenti e preparati in modo tecnico, hanno subito scaldato l’atmosfera e son riusciti a far ballare il pubblico all’istante’. Con gli occhi pieni di emozione mi raccontano quello che per loro, ancor oggi, simboleggia un trionfo, un momento cruciale della loro attività. [LINK ALL’ ARTICOLO]
“Siamo passati dal ‘concerto da bar’ ad essere sul palco del Rototom Sunsplash. Non avevamo mai visto un festival di quelle dimensioni che funzionasse così bene, quando suoni sei trattato benissimo, eravamo a contatto con professionisti e tecnici di una bravura impressionante. Abbiamo suonato lo stesso giorno in cui c’era Manu Chao! ed era la prima volta che il festival aveva fatto sold out – non per noi ovviamente – ma c’era un ammontare di gente pazzesca e noi eravamo lì sul palco”.
l Pharmakos sono tanti, e trovare il tempo tra gli impegni di ognuno non è cosa facile. Anche il solo fatto di essere sponsorizzati in così tanti diventa complesso se non si è fatto il vero salto. Ma grazie alla passione, alle amicizie e alla consapevolezza di essere uno dei pochi se non l’unico gruppo di giovani che si fa spazio tra una scena musicale un po’ ‘stantia’, son riusciti a tirare avanti.
“Lavorare a volte diventa veramente difficile, ma nonostante ciò siamo fieri di non aver mollato, spesso le band come noi mollano dopo l’uscita del primo disco”.
Nel febbraio del 2018 è uscito il loro secondo disco ‘isola mistica’, una tracklist narrativa, che include collaborazioni con artisti come Irene MissTilla Bisori, Cisco Bellotti e Sara Santi.
Locandina del nuovo album Isola mistica
“Sarebbe molto bello riuscire a presentare il nuovo disco facendo un tour in Italia, collaborando con altre band, per far forza comune e riuscire a creare una scena musicale che ci permetti di partecipare a festival non concentrati su di un solo genere”
È complesso riuscire a descrivere questa band in un articolo, ci sono troppe sfumature, generi, lingue ed effetti visivi. L’unico modo è assaporali dal vivo, e vi assicuro che ce n’è per tutti i gusti.
Assaggiali.
Album isola mistica